Grand Power Stribog SR9A2 9×21
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Descrizione
NUOVA!
Pistola Grand Power Mod Stribog SR9A2 cal. 9×21 class Sportiva
Canna 10″, caricatori da 20 colpi, calcio ripiegabile.
Porta il nome del dio slavo dei venti, è una “pistola” con 10 pollici di canna, calcio ripiegabile, slitte Picatinny e slot M-lok a profusione.
Una vera Pdw per la difesa abitativa o il tiro ricreativo, ben fatta e molto precisa
La Stribog è una pistola semiautomatica con canna fissa, chiusura a massa, cane interno e percussore inerziale. Il caricatore è in materiale plastico traslucido, con costolature di irrigidimento e, sul lato destro, in prossimità dello spigolo anteriore, i numeri 10, 15 e 20 (a dire il vero non particolarmente visibili) che indicano le munizioni contenute. La carcassa, in lega leggera, è fornita superiormente di una guida Picatinny integrale, a tutta lunghezza, che supporta la diottra e il mirino. Le mire abbattibili sono in polimeri. La guida integrale Picatinny inferiore si estende per 130 mm circa. Gli slot M-lok, presenti su entrambi i fianchi della carcassa, ampliano la possibilità di montaggio di accessori. Versioni precedenti della Stribog avevano slot KeyMod. L’espulsore è fermato con due viti esagonali alla piastrina d’acciaio brunito che è visibile esternamente, sul lato sinistro della carcassa. La porzione superiore di quest’ultima, più stretta, presenta le aperture ambidestre di scorrimento della manetta d’armamento, che è reversibile. La manetta è “reciprocante”: essendo solidale all’otturatore, arretra a ogni colpo. Ecco perché è “vivamente consigliabile” posizionare la mano debole sul lower receiver, appena sopra il bocchettone del caricatore. Superfici laterali con texture grippante e appositi risalti frontali del lower receiver migliorano la tenuta della mano debole. La carcassa è aperta anteriormente, all’opposto è chiusa dal calcio ribaltabile. Lo snodo del calcio, che occlude la carcassa, si innesta a incastro e non può essere asportato finché la carcassa medesima non viene fatta basculare, per lo smontaggio ordinario. La canna, fissata alla carcassa, è solidale alla culla dalla quale è ricavato l’occhiello anteriore. All’occhiello sono fulcrati il lower receiver e l’hold open ambidestro. L’occhiello posteriore è in corpo unico con la carcassa. Quest’ultima presenta due aperture inferiori, che servono per l’alimentazione e il passaggio del cane. La canna ha rigatura a sei principi destrorsi: rilevanti lo spessore della camera di scoppio e l’estensione semicircolare della rampa d’alimentazione. La volata è filettata. Sull’arma in prova, un robusto anello innestato a incastro ferma il compensatore-spegnifiamma. All’uopo, l’anello è provvisto di un pistoncino caricato elasticamente. Il pistoncino impegna appunto la sede corrispondente dello spegnifiamma. Quest’ultimo, massiccio, ha due ampie luci laterali in volata, due fori per il deflusso dei gas di sparo sul lato sinistro e, infine, 5 fori sul lato destro: quattro di questi compongono una fila orizzontale, l’ultimo è posizionato al di sotto degli altri. L’otturatore costituisce un blocco unico con la guida della molla di recupero, la piastra posteriore che appoggia sul calcio e un’altra asta che pure lo collega alla piastra medesima. Detta piastra è interposta tra due spessi shock buffer. Il complesso appena descritto pesa oltre 800 grammi. Il lungo corpo superiore dell’otturatore, che scorre nella zona stretta della scatola di culatta, apprua il baricentro poiché si estende ben oltre la camera di scoppio. Il che migliora la controllabilità, unitamente all’ubicazione bassa della canna. L’otturatore propriamente detto, che incorpora il percussore e l’estrattore, è fissato a incastro al corpo superiore. La realizzazione, la finitura e la scorrevolezza dell’otturatore appaiono molto buone. Il lower receiver è agganciato alla carcassa con due perni che si sfilano da sinistra verso destra. Una molletta a filo impegna la corrispondente scanalatura di ciascun perno, per ridurne il rischio della fuoriuscita accidentale. Il lower receiver abbassa il peso e il costo dell’arma poiché è in polimeri. Una struttura interna al lower receiver, in acciaio, alloggia il gruppo di scatto. Il bocchettone svasato sveltisce l’inserimento del caricatore e il ponticello ampio permette il tiro con i guanti. L’impugnatura ambidestra è grippante, con uno sperone che rafforza l’appoggio del mignolo per chi abbia mani grandi. L’hold open, la sicura manuale e lo sgancio del caricatore sono ambidestri. Come già detto, la manetta d’armamento è reversibile. Attraverso un’apposita apertura del lower receiver è visibile il numero di matricola, che è riportato sul lato destro del pacchetto di scatto. Il numero di matricola è anche stampigliato su una placchetta metallica inglobata nella struttura polimerica del lower receiver, sullo stesso lato. Ancora, il numero di matricola è riportato sulla canna prima del rompifiamma, a ore 6. Infine, si ripete sull’otturatore. La sicura manuale ambidestra può essere inserita sia a cane armato sia a riposo. In quest’ultimo caso essa blocca il cane e, di conseguenza, inibisce lo scarrellamento.
La diottra e il mirino, in polimeri, sono abbattibili. La diottra è integrale a una piccola tacca alla quale si può ricorrere come back-up o qualora si vogliano impiegare riferimenti aperti. La tacca si scopre abbattendo la diottra. In modo analogo, ribaltando il mirino se ne scopre un altro, più piccolo e di forma squadrata. Il mirino principale ha un dot bianco che ne migliora la visibilità. Per l’installazione di sistemi di mira ausiliari e altri accessori, la carcassa è dotata di una slitta Picatinny superiore a tutta lunghezza e di un’altra slitta Picatinny inferiore, più corta, nonché di slot laterali M-lok.
Lo scatto è a un tempo, corto, pulito e privo di collasso di retroscatto.